lunedì 6 giugno 2016

Cusco si prepara al prossimo Inti Raymi

Cusco, l'antica capitale dell'impero Inca, si prepara a rivivere, come ogni anno, quest'anno il 24 giugno, l'antico rito del Inti Raymi, festa con la quale la ricca civiltà inca salutava il Padre Sole, Taita Inti in lingua quechua. Una data che posticipa di tre giorni il reale e tradizionale appuntamento, che coincide con il solstizio d'inverno nell'emisfero sud e il solstizio d'estate nell'emisfero nord, quando il sole si posiziona sul Tropico del Cancro.


L'Inti Raymi era stato stabilito dall'inca Pachacútec ed era anche un rituale destinato a legittimare il potere dell'impero sui popoli che erano sottomessi. Secondo alcune cronache di parecchi anni fa, l'ultimo Inti Raymi di cui si abbia traccia scritta e ufficiale, risale al 1535, anno nel quale gli spagnoli lo abolirono considerandolo una festa pagana.

Sono passati secoli prima che il popolo cusqueño potesse recuperare questa tradizione: fu solo nel 1944, quando si sposto' la data al 24 giugno e il rito divenne piu' un'attrazione a favore dei turisti. Secondo i resoconti dell'Inca Garcilaso de la Vega, anticamente la festa durava nove giorni e il popolo di Cusco si preparava a questo evento già tre giorni prima del suo inizio con una rigida dieta a base di mais e erbe. L'Inti Raymi rappresentava anche il punto d'inizio del nuovo anno ed era celebrato in maniera solenne nell'antico Augaypata o Piazza del Guerrero, oggi convertita in Piazza d'Armi. Per il popolo Inca, questa giornata era anche un punto chiave nel loro calendario, che concepiva il tempo non in forma lineare, ma circolare. Il giorno dei festeggiamenti, le mummie dei nobili di Cusco venivano poste vicine al luogo dei festeggiamenti, in modo che potessero simbolicamente partecipare anche loro. 

Oggi, all'Inti Raymi partecipano circa 750 artisti che ballano e recitano, ma per molti abitanti di questa zona la festa ha sempre un grande valore simbolico. La rappresentazione inizia nel Qoricancha, antico tempio dove ora c'è il Convento di Santo Domingo, qui l'Inca invoca il sole, poi insieme al suo entourage si trasferisce alla Piazza d'Armi. Qui c'è un altare appositamente addobbato dal quale l'Inca parla con il dio Sole e in seguito con tutti i cittadini si dirige al Parco Archeologico di Sacsayhuamán, alla perfieria di Cusco.  Durante l'Inti Raymi, l'attore-inca convoca i governatori delle quattro regioni, nelle quali anticamente si divideva l'impero, e chiede loro di riferire della situazione delle loro città e li invita a portare offerte in cibo e frutti della terra. La cerimonia si conclude con la partenza dell'Inca a ritmo di musiche e danze tipiche

fonte Ansa

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